Fantaghirò - la saga

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    Fantaghirò è una miniserie televisiva di genere fantastico del 1991 diretta da Lamberto Bava.
    I principali interpreti sono Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart.
    Le musiche della saga furono scritte da Amedeo Minghi.
    È ispirata dalla fiaba Fanta-Ghirò, persona bella di Italo Calvino.
    È la prima miniserie che fa parte della saga di Fantaghirò.
    La trama si svolge in un tipico ambiente fantastico, tra principesse, streghe, maghi e creature leggendarie.

    Fantaghirò

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    Fantaghirò è la più giovane delle figlie del re al quale causa molti problemi perché vorrebbe combattere. Il re nemico, Romualdo, invita l'altro re a finire la guerra che va avanti da secoli tra i due regni, mediante un singolo duello. Ma soltanto una delle sue figlie potrà prestarsi al duello: sarà proprio Fantaghirò.

    SPOILER (click to view)
    Trama completa

    L'antefatto e l'infanzia

    In un medioevo immaginario e pagano, due regni si affrontano da secoli in una guerra estenuante, senza che nessuno dei due riesca a prevalere. In uno di questi due regni, la regina, che ha già dato alla luce due bambine, muore dopo aver partorito una terza creatura. Il re che attende un erede maschio, rimane deluso dalla nascita dell'ultima figlia, profetizzata dalla Strega Bianca, Fantaghirò, e tenta di sacrificare la bambina alla Sacra Bestia nella Grotta della Rosa d'Oro. Un fulmine però colpisce e recide la spada con cui il re stava per uccidere la bambina. La fanciulla, orfana di madre, è ricondotta al castello. Ella si distingue fin da bambina per il suo carattere ribelle: le disposizioni reali prevedevano che le donne del regno dovessero occuparsi in attività tradizionali come la cucina o il cucito, mentre veniva proibito loro lo studio. Fantaghirò rifiuta tutto ciò e insiste nel volersi occupare di faccende riservate agli uomini, fra cui la lettura e l'uso delle armi, in aperto contrasto con la volontà del padre. La ragazza così è oggetto di scherno continuo da parte delle sorelle ed è sottoposta a disumane punizioni, come l'isolamento nel fondo di un pozzo.

    L'esilio e l'incontro con Romualdo

    Giunte a maturità, le sorelle sviluppano virtù tipicamente femminili, come la bellezza in Carolina e la saggezza in Caterina, mentre Fantaghirò sembra ancora maldestra e presuntuosa, benché abbia trascorso molto tempo a leggere durante i periodi di prigionia nel pozzo. L'intemperanza di Fantaghirò torna a manifestarsi quando le tre sorelle vengono promesse a tre principi sconosciuti, di cui la protagonista rifiuta l'anello di fidanzamento scatenando l'ira del padre. Per questa ragione viene bandita dal castello e trova rifugio della foresta, dove presso un fiume incontra il Cavaliere Bianco che le fa da maestro di arti marziali e di vita: sviluppa l'abilità nel maneggiare le armi e la destrezza di un'amazzone. Durante l'esilio dal castello Fantaghirò incontra per la prima volta Romualdo, il suo futuro sposo nonché sovrano del regno che il padre combatte. Lo attira a sé involontariamente, istigata dal Cavaliere Bianco che la persuade a «scoccare» una freccia verso il sole, la quale però finisce per sfiorare il principe che passava là vicino. Romualdo, temendo un agguato, oltrepassa il confine del suo regno per inseguire Fantaghirò. Egli sta per scovare la fanciulla quando essa precipita in un dirupo, sorretta però dalle radici di un albero, e sfugge alla vista del principe che riesce solo ad intravederne lo sguardo, e tanto basta ad entrambi per innamorarsi. Esortato dalla Strega Bianca Romualdo smette di cercare Fantaghirò nella foresta e torna al suo castello, dove indirrà un proclama reale per cui tutte le donne dovranno presentarsi al cospetto del re soltanto con gli occhi scoperti, sperando di ritrovare la fanciulla del bosco in una donna del suo regno.

    La servitù e l'incontro con l'oca

    Giunto il momento di sposarsi, Fantaghirò torna al castello del padre dove incontra i principi di un regno lontano, Assabel, dai costumi che ricordano i paesi del Medio Oriente: nessuna delle tre sorelle però vorrebbe quest'unione perché costoro sono, per definizione di Fantaghirò, uno «un idiota», l'altro un «mostro», mentre il promesso sposo della protagonista è un tirannico maschilista. Fantaghirò insultando i principi manda a monte i piani del padre e i matrimoni programmati. Come punizione viene spedita nelle cucine per vivere come sguattera. Là incontra un oca parlante con cui condividerà parte della sua avventura. Intanto la guerra è sempre più cruenta e la popolazione dei due regni stremata da carestie e povertà: Romualdo offre al re padre di Fantaghirò la possibilità di un singolo duello il cui vincitore sarà anche il sovrano di entrambi i regni. Il re padre, che teme una sconfitta perché troppo anziano per affrontare il giovane Romualdo, implora il consiglio della Strega Bianca, la quale gli preannuncia che soltanto una delle sue figlie potrà vincere il duello. La profezia è ascoltata anche da Fantaghirò che, sotto consiglio dell'oca, si era coricata sotto il letto del padre, per ascoltare il suo destino. Ella convince così Caterina e Carolina a vestire da cavalieri e a mettersi in marcia per partecipare al duello.

    La partenza per il duello

    Per mascherarsi da uomo Fantaghirò si taglia i capelli come un cavaliere e parte con le due sorelle per il regno di Romualdo, con il nome di conte di Valdoca, in omaggio all'oca che ha conosciuto da serva. A metà strada Carolina e Caterina, rispettivamente Barone di Levriere (in omaggio al cane) e Conte di Soriaro (per il gatto), sono stremate e vengono poi scacciate da Fantaghirò. In un secondo momento vorrebbe mollare anche lei e va incontro alle sorelle in ritorno verso casa. Esse però la rimandano all'accampamento incoraggiandola con buone parole. Per la strada incontra tre cavalieri, Romualdo, Ivaldo e Cataldo con cui si scontra per i diritti di passaggio in un valico. Fantaghirò dapprima sconfigge uno dei tre cavalieri ma poi per un intervento magico dell'oca inciampa e viene atterrata. Romualdo seguendo il codice cavalleresco non la uccide, perché Fantaghirò, avendo inciampato, non aveva potuto più difendersi. Nel tenderle la mano per aiutarla ad alzarsi Romualdo scopre gli occhi del Conte di Valdoca, identici a quelli della fanciulla della foresta che altri non era che Fantaghirò, e se ne innamora.

    La grotta della Rosa d'Oro

    Confuso dal Conte di Valdoca, Romualdo, temendo sia i suoi sentimenti per questo cavaliere che l'umiliazione di dover affrontare una donna, vista l'ambigua identità del personaggio, sfida costui ad una battuta di caccia, invitandolo a portargli come trofeo la Rosa d'Oro, una leggendaria reliquia custodita dalla Sacra Bestia in una grotta nella foresta. Romualdo pensa che, dal momento che la leggenda vuole che la Sacra Bestia mangi solo donne, il Conte di Valdoca rifiuti la sfida per timore della Bestia e getti la maschera. Fantaghirò però non si lascia intimorire; lei, grazie agli insegnamenti del Cavaliere Bianco, sa parlare con gli animali ed è pronta a provare ad affrontare la Bestia. Entrata nella grotta, scopre l'antro in cui è custodito un fiore giallo e carnoso appeso ad una parete: la spelonca altro non è che la bocca della Sacra Bestia, mentre la Rosa d'Oro ne è l'ugola. Fantaghirò riesce a scampare alla Bestia che vorrebbe mangiarla e solleticando il fiore le provoca il solletico: l'animale muore dal ridere e un terremoto richiude per sempre la Grotta della Rosa d'Oro.

    Il duello e il lieto fine

    Dopo altri tentativi da parte di Romualdo di smascherare il Conte di Valdoca, affronta in duello Fantaghirò e ne è sconfitto. Lei avrebbe l'occasione di ucciderlo e far cessare per sempre la guerra, ma al momento decisivo non trova la forza per farlo perché ne è innamorata. Torna così a casa coperta di vergogna per non aver compiuto fino in fondo il suo dovere, e per punizione viene rinchiusa. Ma Romualdo, lealmente, si presenta lui stesso al re, proclamandosi sconfitto. In risposta il re gli permette di continuare a governare la sua gente, a condizione che sposi una tra Caterina e Carolina. Ma Romualdo, che ama Fantaghirò e non crede di poter mai amare nessun'altra, rifiuta, e propone invece Ivaldo e Cataldo come sposi per le due giovani, che accettano di buon grado. Caterina convince però Romualdo, riluttante, a seguirla nella stanza di Fantaghirò, e qui egli la trova vestita da donna, grazie alle arti della Strega Bianca che si è scoperta essere anche il Cavaliere Bianco, e i due si scambiano finalmente un bacio. Un editto finale di Fantaghirò ormai divenuta regina impone che non si uccidano più le oche nel suo regno.


    Fantaghirò 2

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    Fantaghirò e Romualdo stanno per sposarsi, ma il tutto viene interrotto quando la Strega Nera rapisce il padre di Fantaghirò. La Strega ordina che Fantaghirò e Romualdo stiano alle sue regole, ma quest'ultimo non obbedisce e dichiara guerra. Quindi parte per la guerra lasciandosi a casa Fantaghirò che ha giurato di non riprendere in mano un'arma per il resto della sua vita. Fantaghirò però rompe la promessa, scoprendo che il piano della Strega Nera è molto più sinistro.

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    Trama completa

    Fantaghirò e Romualdo stanno per sposarsi, ma la perversa Strega Nera complotta di distruggere il loro amore. Infatti rapisce il padre di Fantaghirò e lo tiene in ostaggio. Quando la notizia giunge al regno Fantaghirò e Romualdo si stanno scambiando i voti nuziali: la coppia decide di rimandare il matrimonio, Romualdo con il suo esercito va a cercare il padre di Fantaghirò.

    Nella foresta incontrano la Regina degli Elfi, che li obbliga a sottostare a una serie di prove per assicurarsi che le loro intenzioni sono pure. Romualdo supera le prove e l'esercito continua la sua marcia. Ai confini del Regno Oscuro montano un accampamento, prima dell'attacco al castello, il giorno seguente. Mentre riposano la Strega Nera assume le sembianze di Fantaghirò e va da loro; bacia Romualdo e lui sviene.

    Intanto la vera Fantaghirò ha deciso di recarsi segretamente al Regno Oscuro da sola. Si taglia i capelli e si avvia con il suo cavallo sprovvista però della sua spada, a causa del giuramento fatto da lei stessa e sigillato con la magia, che la obbliga a non riprendere in mano un'arma per il resto della sua vita. Incontra dei banditi ma riesce a fuggire. Arriva quindi all'accampamento di Romualdo, che è abbandonato. Entra nel castello e capisce che Romualdo e il suo esercito sono stati catturati e imprigionati. Quindi negozia con il Re, l'uomo della Strega Nera, di avere un singolo duello col campione del regno. Il re acconsente.

    Nel frattempo la Strega, baciando Romualdo, aveva cancellato Fantaghirò dalla memoria del ragazzo, facendolo innamorare di sé stessa. Quando Fantaghirò si prepara per il duello, si trova spiazzata quando scopre che dovrà combattere contro Romualdo stesso, che non la riconosce.

    Durante il duello, i due adulatori-apprendisti della strega, Fulmine e Saetta, si ribellano alla loro padrona. Saetta le fa bere una pozione soporifera e va a liberare gli uomini di Romualdo.Cataldo e Ivaldo fermano Romualdo prima che uccida Fantaghirò. Tutti insieme ritornano al loro castello prendendo il Re Nero come ostaggio, che si scoprirà essere il padre di Fantaghirò.

    Tuttavia, mentre stanno per tornare nel loro regno, la Strega Nera attrae a sè Romualdo, ancora sotto il suo controllo, e costringe Fantaghirò a tornare indietro. Ne seguirà uno scontro tra le due, durante il quale la malvagia strega verrà provocata a trasformarsi in qualcosa di puro e delicato, come un cristallo. La Strega Nera accetta la sfida, ma così facendo permette alla nostra eroina di distruggerla in mille pezzi con la spada.

    Intanto Romualdo, tornato nel Reame con Fantaghirò, non ricorda più nulla, compreso l'amore della sua vita, e decide di andarsene. Fantaghirò, dopo l'iniziale disperazione, decide di far rivivere al bel principe la giornata, vissuta nel primo episodio della serie, in cui si sono incontrati e innamorati, sperando di far tornare in questo modo la memoria di Romualdo. Con l'aiuto della Strega Bianca Romualdo ricomincia ad avere dei ricordi, ma così facendo, torna in vita anche la Strega Nera che trasforma Fantaghirò in un rospo. La Strega Bianca usa Fulmine una volta che si è trasformato in freccia, per battere la Strega Nera. Lei esplode. Romualdo bacia Fantaghirò, che torna ad avere le sue sembianze...e si ricongiungono.


    Fantaghirò 3

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    A Tarabas, il più crudele e potente dei maghi, viene profetizzato che il suo potere sarà sconfitto dall'innocenza di un figlio di Re. Ossessionato dall'idea, ordina di rapire tutti i bambini di discendenza reale di tutto il mondo. Quando i figli delle sorelle di Fantaghirò diventano anche loro obiettivi dei rapitori, lei e Romualdo li proteggono. Accidentalmente, durante la lotta, Romualdo cade in un fiume maledetto e si trasforma in pietra. Fantaghirò capisce quindi che dovrà trovare Tarabas se vuole riportare in vita l'amato.

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    Trama completa

    Tarabas, il più potente e malvagio di tutti maghi, scopre che secondo una profezia sarà destinato ad essere sconfitto dall'innocenza di una giovane figlia di re. Per evitare che ciò accada, ordina al suo esercito di catturare tutti i figli di re che non abbiano compiuto ancora 10 anni. I soldati assalgono il castello di Fantaghirò per catturare i figli di Caterina e Carolina, ma Romualdo riesce ad allontanare le truppe nemiche dal castello, rimanendo però vittima di un incantesimo: viene tramutato in una statua di pietra che solo il potere di un bacio di Tarabas può riportare alla vita.

    Fantaghirò decide di mettersi in cammino per trovare Tarabas e durante il suo viaggio arriva in un castello, assediato dalla truppe del malvagio stregone. Riesce a salvare la piccola Smeralda, figlia del re e della regina, e lancia una sfida a Tarabas. Egli, udite le parole di Fantaghirò, decide di uscire allo scoperto per incontrarla e la raggiunge nella foresta, senza rivelarle però la sua vera identità. Nel frattempo, insieme a Fulmine e Saetta, Fantaghirò decide di riportare in vita la Strega Nera per imparare la magia e poter combattere contro Tarabas. Quando Fantaghirò raggiunge il regno di Tarabas, scopre che l'uomo conosciuto nel bosco è in realtà il potente stregone al quale deve strappare un bacio per riportare in vita Romualdo. Tarabas acconsente a baciarla a patto però che Fantaghirò lo sposi e diventi principessa del suo regno delle tenebre.

    Il bacio che Fantaghirò dà a Tarabas genera una spirale magica che Fantaghirò affida alla Strega Nera con il compito di portarla al suo castello, perché lei ha promesso di sposare Tarabas. La cerimonia viene interrotta in tempo da Fulmine, il quale avverte Fantaghirò che la Strega Nera non si è diretta al suo castello e che il potere del bacio di Tarabas sta quasi svanendo. Fantaghirò riesce a convincere Tarabas a lasciarla andare per raggiungere la strega, ma gli promette di tornare a sposarlo quando Romualdo sarà tornato in vita. Fantaghirò raggiunge la strega ma ormai il bacio ha perso ogni potere magico. Ritrovato Tarabas, vuole riprovare a baciarlo ma il secondo bacio non avrebbe lo stesso effetto.

    Tarabas però bacia sulla fronte Smeralda, generando una seconda spirale magica, e poi scioglie dalla promessa Fantaghirò e la lascia libera, promettendo di non essere più malvagio. La profezia si è avverata: l'innocenza di una giovane figlia di re ha sconfitto il suo regno del male. Fantaghirò torna al castello, Romualdo torna in vita e Smeralda viene accolta come una figlia.


    Fantaghirò 4.

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    Una nube nera attraversa tutti i regni della Terra, distruggendo ogni cosa e sradicando interi castelli dal suolo. Perso il suo palazzo e tutti i suoi cari, Fantaghirò si allea col giovane principe Parsel per cercare l'origine di quel maleficio. Il suo viaggio la porta nel lontano Oriente, nel regno di Tohor, dove reincontra lo stregone Tarabas, il nemico di un tempo convertito al bene dall'amore per la bella amazzone.

    SPOILER (click to view)
    Trama completa

    Una misteriosa nube nera è in viaggio in tutti i territori del mondo e ovunque passa porta morte, carestie, calamità e distruzione.

    Molti popoli sono in procinto di evacuare dalle proprie terre per sfuggire alla minaccia della nube maledetta, che tutti pensano sia opera di un demone.

    Anche il popolo di Fantaghirò si sta preparando all'esodo, ma proprio mentre la loro regina li sta incamminando per la fuga, questa sente grida di aiuto provenienti da poco lontano.

    Sono quelle del principe Parsel, un giovane guerriero che sta inseguendo la nube nera perché questa ha lanciato un vento di morte diabolico che ha rubato il suo castello.

    Parsel si è imbattuto in tre démoni (che si fanno chiamare Pestilenza, Dolore e Carestia) che secondo il giovane principe sono i responsabili della nube nera e del vento ruba castelli.

    Ma le tre creature del male, che cavalcano tre sinistre cavalcature nere come i loro mantelli, hanno facilmente la meglio sul principe e lo appendono sulla cima di un albero e stanno per dargli il colpo di grazia.

    In quel momento sopraggiunge Fantaghirò, le cui armi però non sono sufficienti a scalfire il corpo dei tre démoni, i quali, tuttavia, decidono di andarsene e di risparmiare la vita ai due principi, sventrando la terra con una voragine e dicendo loro che per conoscere il nome di colui che li ha creati dovranno prima scoprire il luogo dove costui dimora.

    Poco dopo, il vento nero attraverso il castello di Fantaghirò che scompare poco dopo lasciando la scena solo a rovine e desolazione. Allora Fantaghirò decide di unirsi a Parsel e tutti e due si dirigono verso oriente dove soffia il vento di morte per andare in cerca dei loro castelli scomparsi.

    Nelle terre d'oriente, nel frattempo, nel regno del re Tohor, sta accadendo una mezza rivoluzione: il popolo protesta con il proprio sovrano per via della carestia provocata dalla nube nera e il sovrano, in consulto con i suoi consiglieri, attribuisce la colpa di ciò e decide di dare la caccia a un misterioso straniero che tutti descrivono come uno stregone che da un po' di tempo è stato visto rifugiato fra le colline blu.

    Anche la principessa Angelica, la giovane e bella figlia del re Tohor, è venuta a conoscenza della presenza dello stregone, e in compagnia della sua ancella, si inoltra fra le colline dove scorge lo straniero che fa un bagno fra le acque di un lago.

    Costui è Tarabas che si è esiliato fra le colline blu dall'altro capo del mondo nel tentativo di liberarsi della magìa oscura che dimora in lui; ma i pesci del lago non lo vogliono, dicendo che è un essere malvagio e che potrebbe infettare le sorgenti con la sua presenza.

    Anche i soldati di Tohor sono alla caccia di Tarabas e quando questi sentono le grida della principessa Angelica che lo ha scoperto allora tentano di catturarlo, ma Tarabas li trasforma in statue di pietra per poi pentirsene subito dopo visto che non vuole più usare la sua magìa diabolica.

    Così viene catturato e portato a cospetto di Tohor, il quale lo accusa di essere il responsabile della nube nera e della carestia.

    Tarabas si discolpa e dice che non è lui il responsabile ma che accetterà la punizione del re solo per espiare le sue colpe del passato.

    Di notte, Angelica, che ha già annunciato di essere innamorata di Tarabas e di volerlo sposare, si reca in segreto alle prigioni dove è rinchiuso Tarabas e gli chiede di usare la magìa per liberarsi e di fuggire assieme a lei; ma Tarabas non lo fa perché sta cercando di liberarsi della magìa maligna che fa parte di lui e rifiuta l'amore della principessa perché ancora innamorato di Fantaghirò.

    Il re Tohor, tuttavia, poiché non è certo che Tarabas sia davvero il responsabile della carestia, decide di affidare la sua condanna al fato e di organizzare un duello fra il prigioniero e suo figlio Rufus: se vince allora significa che non è il colpevole e potrà andarsene, ma se perde morirà.

    Rufus è il figlio di Tohor, metà uomo e metà bestia. È sempre stato tenuto segregato in una torre perché considerato da sempre un individuo pericoloso per via della sua incontrollabile rabbia, ma è anche molto forte e distruttivo perché nella sua vita ha sempre conosciuto la violenza e l'aggressività.

    Così viene messo nella cella di Tarabas che può difendersi solo con una spada visto che non vuole usare la magìa. Tarabas sta per soccombere contro la forza bruta del suo avversario, anche se potrebbe facilmente ucciderlo se usasse la magìa, ma in quel mentre arriva al palazzo Fantaghirò che propone al re di farla combattere al posto di Tarabas, ma a condizione che potrà portarlo via con sè se vince il duello.

    Tohor acconsente e Fantaghirò, nella cella con l'infuriato Rufus, non usa la spada, ma riesce a opporsi alla furia del suo avversario con un bacio, così che questo plachi la sua collera avendo trovato per la prima volta qualcuno che lo abbia trattato da "essere umano".

    Così Fantaghirò, liberato Tarabas, si rimette in viaggio assieme ai due compagni di viaggio verso la provenienza della nube nera, ma senza ancora una méta ben precisa.

    Nel frattempo, nel regno di Tarabas, la Strega Nera ha ormai preso il controllo del suo trono e impartisce ordini agli gnomi-ortaggio che prima erano alle dipendenze di Tarabas.

    Ma le sue ultime buone azioni hanno esaurito i suoi poteri maligni e così gli gnomi si ribellano e vogliono ucciderla. Ma Xellesia, dal mondo infernale dove era stata gettata dagli gnomi, le parla e la convince a restituirle da vita.

    Così la Strega Nera le da una boccetta di Essenza Vitale con cui Xellesia torna in vita e caccia gli gnomi-ortaggio.

    Xellesia allora scopre dove si trova Tarabas e, poiché è a conoscenza che sulla terra si è da poco abbattuta una calamità malvagia e che Tarabas per aiutare Fantaghirò ne sta cercando il responsabile, decide di andare in soccorso di suo figlio per impedirgli di scoprire l'origine della nube nera e così parte assieme alla Strega Nera (quest'ultima nella speranza di poter recuperare i suoi poteri) a bordo di una scopa volante.

    Nel frattempo Fantaghirò e gli altri non sanno ancora da che parte andare così Parsel consulta gli Indovinotteri, piccoli insetti che indovinano ogni cosa.

    Così Parsel chiede loro da che parte è nata la nube nera e gli insetti compongono una parola che si legge "nekrad".

    Tarabas sa che il Nekràd è un grande vulcano inattivo che giace ai confini del mondo, e Fantaghirò, ricordando le parole che le avevano detto i tre cavalieri neri ("Cerca la sua dimora e conoscerai chi ci ha creato") pensa che Nekràd sia anche il nome del loro misterioso nemico.

    Ma Tarabas non conosce nessun essere del male con questo nome, ma provando ad anagrammare il nome, e cioè a leggerlo al contrario, viene fuori la parola Dàrken, che quando viene pronunciata provoca un inatteso terremoto.

    Poco dopo il gruppo intravede il grande vulcano Nekràd e si avvicinano alla cima dove lasciano i cavalli alla vista di una porta.

    Qui spuntano dei guerrieri di lava che li privano delle armi e li immobilizzano dicendo che saranno sacrificati al Signore del Vulcano.

    I tre entrano nel ventre del vulcano e finiscono al suo interno in un luogo paradisiaco dove c'è un grande prato, un fiume e pieno di alberi, fiori e animali parlanti.

    Poco dopo vengono sorpresi di Fiodor, un uomo deforme con una gobba e vestito da giullare che dice che vuole condurli dal suo padrone.

    Giunti dentro un palazzo di pietra, Fiodor dice ai tre di non superare un ruscello e poi si accosta ad un trono salutando il ritorno del suo padrone.

    Ma dal trono non compare nessuno e Tarabas pensa che si tratti di un inganno; ma in quel momento arriva Parsel che supera il ruscello e si va a sedere sul trono inveendo contro Fiodor.

    Parsel in realtà è Darken, o meglio, Darken ha viaggiato dentro il corpo di Parsel dal momento in cui il principino ha incontrato Fantaghirò e i tre cavalieri neri, e poi ha rapito il castello della principessa e questo per spingere Tarabas (che avrebbe seguito ovunque la sua amata) a venire nel suo regno.

    Darken è il malvagio Signore del Male e pretende che Tarabas ritorni al compito che gli era stato assegnato quando era nato e cioè quello di governare le Forze del Male, compito per cui aveva abdigato per amore di Fantaghirò.

    Ma Tarabas si rifiuta e così Darken cattura Fantaghirò tenendola rinchiusa in una prigione e dice che la libererà solo se Tarabas ritornerà a far parte dell'esercito del male.

    Ma sia Tarabas sia Fantaghirò sanno bene che in ogni caso diventaranno entrambi esseri del male se soggiaceranno ai ricatti di Darken e così si rifiutano nuovamente, e Darken uccide Fantaghirò.

    Anche Fiodor, oltre Tarabas, è sconvolto per la morte di Fantaghirò, senza conoscerne il motivo e Darken gli spiega che ciò è dovuto al suo passato: infatti Fiodor non è sempre stato un mostro deforme, prima era un principe che lui ha trasformato facendogli perdere la memoria.

    Darken gli fa vedere in uno specchio il suo aspetto del passato e Fiodor riacquista la memoria...

    Intanto Tarabas implora Darken di restituire la vita alla sua amata e che in cambio cederà alle sue pressioni di tornare al male.

    Così Darken bacia Fantaghirò e la desta dal suo sonno eterno, ma ora vuole da Tarabas una prova che egli sia davvero pronto per tornare al male e che sia in grado di usare nuovamente i suoi poteri demoniaci.

    Nel frattempo vengono catturati dai soldati del vulcano la principessa Angelica e suo fratello Rufus i quali erano fuggiti dal castello di Tohor, la prima per andare in cerca di Tarabas e il secondo di Fantaghirò.

    Darken sa che Angelica ha un animo in parte maligno e così ordina a Tarabas di uccidere Rufus che è una creatura innocente e indifesa che nella sua vita ha già sofferto abbastanza.

    Per istigare Tarabas all'omicidio trasforma Rufus in un uomo completo, ma poi mette nelle sue mani un pugnale e gli ordina di uccidere Fantaghirò dicendo che ormai lui è il suo padrone e che non può ribellarsi.

    Così facendo, Tarabas, per impedire che Rufus uccida Fantaghirò, sarà lui stesso costretto ad uccidere Rufus e questo atroce delitto significherà il suo inevitabile ritorno al male.

    Ma Rufus, inaspettatamente, non ubbidisce a Darken e, acquistando un barlume di ragione che ha la meglio sulla sua furia omicida, libera Fantaghirò, dopodiché si suicida gettandosi in una vasca d'acqua bollente.

    Fallito il tentativo di redimere Tarabas, Darken ingaggia una lotta con la spada contro di lui, e lo provoca sperando che questi sia colto dall'ira e finisca per ucciderlo.

    Intanto Fantaghirò, con l'aiuto di Fiodor, che decide di ribellarsi al suo padrone, va nel luogo dove sono conservati i castelli, che adesso sono ridotti in miniatura e si trovano sotto una campana di vetro.

    Fantaghirò trova il suo, e dentro vede piccolissime le sue sorelle che la chiamano, ma non c'è traccia di Romualdo.

    Poi liberano Parsel, il quale anche lui recupera il suo castello, e quindi ingaggiano una lotta con i soldati di Darken, che li costringono alla fuga. Con il loro gruppo si unisce anche la principessa Angelica.

    Nel frattempo Darken e Tarabas stanno combattendo animatamente a suon di spada, mentre Darken continua a sostenere che lui e Tarabas sono una cosa sola e che per questo lui sarà condannato inevitabilmente al male.

    Per fargli comprendere il legame che intercorre fra i due, Darken assume il suo aspetto da giovane: egli ha lo stesso volto di Tarabas.

    Tarabas pensa che si tratti di uno spregevole inganno, ma alla fine atterra il suo avversario ed è sul punto di ucciderlo.

    Ma in quel momento arrivano Xellesia e la Strega Nera e Xellesia rivela a Tarabas che Darken è suo padre; dopodiché Darken conficca la punta della spada di Tarabas sul suo cuore, così da fargli credere di aver ucciso suo padre e di essere, per effetto di questo delitto, inevitabilmente destinato al male eterno.

    Xellesia, allora, svela a Tarabas di aver finto di non amarlo e di averlo educato al male solo per proteggerlo da Darken. Il corpo di Darken sparisce poco dopo e si scatena dentro al vulcano una specie di terremoto.

    Il gruppo di Fantaghirò si ricongiunge con quello di Tarabas e i sette cercano adesso una via di fuga prima che il palazzo crolli sotto le loro teste visto che il vulcano si è risvegliato: gli Indovinotteri indicano che la via di fuga si trova oltre una bocca di pietra.

    Xellesia la conosce e la apre pronunciando alcune parole magiche e dalla bocca sorgono tre file di denti aguzzi. Qui Darken sacrificava le sue vittime per placare la furia del vulcano, ma chi riusciva ad oltrepassare tutte e tre le file di denti aguzzi che si aprono e si chiudono sempre più velocemente avanzando in profondità, era libero.

    Gli amici riescono facilmente a superare le prime due file, ma la terza si apre e si chiude troppo velocemente e così rischierebbero di finire uccisi.

    Allora Xellesia si sacrifica e si fa trafiggere dalla prima fila di denti cosi da bloccare (per pochi minuti) il meccanismo di chiusura della bocca.

    Prima di morire rivela di trovarsi nella mente di Darken in cui legge che, se i castelli non torneranno al loro posto nel giro di tre giorni allora scompariranno per sempre... inoltre, avverte gli altri di un pericolo ma purtroppo non fa in tempo a dire che Darken sta viaggiando di nuovo dentro qualcuno di loro perché spira poco prima...

    Rimasto in sei, il gruppo esce dal vulcano ma fuori non trova più i cavalli ad attenderlo e ormai manca poco al termine del primo dei tre tramonti.

    Si avviano dunque a piedi e decidono di accamparsi soltanto a notte fonda. Qui Parsel saluta il gruppo e dice che proseguirà da solo, visto che le sue isole sono più distanti rispetto al regno di Fantaghirò e le lascia per ricordo il sacchetto con gli Indovinotteri.

    Durante la notte, Tarabas e Fiodor non riescono a dormire e hanno una conversazione: Tarabas, perdendo la sua cattiveria, ha di conseguenza perduto la maggior parte dei suoi poteri e sa di aver deluso Fantaghirò perché non è riuscito a far risorgere il suo castello.

    Fiodor gli dice che Romualdo è stato ucciso da Darken e che prima di morire gli aveva detto che se mai avesse incontrato Fantaghirò allora doveva affidarla a lui, e Fiodor cerca di strappare questa promessa a Tarabas.

    In quel mentre i soldati del re Tohor sopraggiungono e catturano tutto il gruppo eccetto la Strega Nera che fa in tempo a fuggire scomparendo.

    Così il giorno dopo vengono condotti al regno di Tohor che li accusa di essere gli assassini di suo figlio Rufus: mette in punizione la figlia Angelica che invano provava a discolpare gli amici e condanna alle prigioni Fantaghirò, Fiodor e Tarabas.

    Trascorre un altro giorno: ormai ne manca solo uno e i castelli scompariranno per sempre. Di notte Angelica fugge dalla sua stanza, si dirige nella cella di Tarabas e gli da una chiave per fuggire..., ma prima Tarabas vuole liberare anche Fantaghirò.

    Nella sua cella Fantaghirò parla con Fiodor, e gli dice che non potrà mai amare Tarabas perché continuerà a cercare Romualdo per il resto della sua vita, senza sapere che Tarabas è li vicino ad ascoltarla.

    Questi prende il castello di Fantaghirò e fugge dal palazzo nella speranza di riuscire a far risorgere il castello per la sua amata.

    Poche ore dopo, a notte inoltrata, la Strega Nera si materializza nella cella di Fantaghirò che si desta dal sonno.

    Questa le dice che Tarabas ha preso il suo castello nella speranza di farlo risorgere e che se vuole fare in modo che egli ritrovi i suoi poteri, con i quali riuscirà a far risorgere il castello, allora deve convincerlo a tornare al male (perché amando Fantaghirò la magìa di Tarabas si è fortemente indebolita).

    Fantaghirò non comprende lo strano comportamento della Strega Nera, che in realtà è Darken che si trova dentro di lei. La Strega Nera/Darken ha lanciato una coltre di sonno su tutto il palazzo e facilmente si impossessa anche della mente di Fantaghirò, assoggettandola al suo potere.

    Le due fuggono dal castello e si mettono sulle tracce di Tarabas. Così la mattina seguente, la Strega Nera/Darken ordina a Fantaghirò/Darken, ormai diventata un'altra persona e incapace di ribellarsi ai voleri del malvagio mago, di andare da Tarabas, sedurlo e baciarlo, così da costringerlo a trasformarsi in una bestia.

    Una volta che Tarabas trasformato divorerà Fantaghirò, allora avrà commesso un delitto che lo condannerà definitivamente al male per sempre.

    Così avviene e Fantaghirò/Darken raggiunge Tarabas, si dice innamorata di lui e lo bacia. Tarabas cade nell'inganno del suo cuore, non accorgendosi che in realtà Fantaghirò è assoggettata da Darken, si trasforma in una bestia e sta per divorarla, ma arriva Fiodor liberato da Angelica che lo ferma scagliandogli una freccia nella schiena.

    A quel punto si materializza Darken che esce dal corpo della Strega Nera e minaccia Fantaghirò dicendole che per vendicarsi dell'affronto subito di non aver recuperato suo figlio al male, allora farà in modo che essa non riveda mai il suo amato castello... ma dice anche che potrà tenersi il suo Romualdo!

    Fantaghirò non comprende le sue parole..., ma la voce di Darken gli fa capire che Romualdo è in realtà Fiodor, ma quando Fantaghirò si gira per vederlo, Fiodor, vergognandosi del suo aspetto mostruoso, fugge via.

    Angelica, che soccorre Tarabas ferito, svela a Fantaghirò che Romualdo le ha rivelato che è stato Darken a trasformarlo in Fiodor e così Fantaghirò va alla ricerca del suo amato che si nasconde dietro un cespuglio perché non vuole farsi trovare.

    Fantaghirò cerca di toccargli la mano ma lui cade all'indietro e precipita da un dirupo.

    Manca poco tempo al tramonto e Fantaghirò si precipita nel luogo dove c'era una volta il suo castello e che adesso è pieno solo di ruderi.

    Così lancia una sfida a Darken e in quel momento si presenta uno dei tre cavalieri neri (Carestia) che dice che se vuole rivedere il suo castello allora dovrà battere lui assieme agli altri due.

    Nel duello ha la meglio Fantaghirò che lo infilza con la sua spada che però è rimasta spezzata. Adesso la giovane guerriera non ha più armi per opporsi al secondo cavaliere nero (Dolore) che giunge da li a poco.

    Questi sta per uccidere Fantaghirò se non arrivasse all'improvviso Tarabas a disarmarlo e a ucciderlo.

    Tarabas è venuto in soccorso della principessa in nome dell'amicizia, ma dice a Fantaghirò che quando l'avrà aiutata tornerà al palazzo di Angelica e che imparerà ad amarla e a farsi amare da lei.

    Arriva il terzo cavaliere nero (Pestilenza) che svelando il suo volto mostra di essere Darken in persona (in realtà tutti e tre i cavalieri neri sono tre parti dell'essere di Darken).

    Darken dice che soltanto la sua spada nera può ucciderlo e che se non sarà sconfitto a breve, prima del tramonto ormai imminente, nessuno potrà più annullare i suoi incantesimi.

    Così nasce un duello fra Darken e Tarabas, in cui Darken vuole che suo figlio, uccidendolo, sia condannato al male per sempre.

    Tarabas dice che vuole uccidere suo padre anche a costo di scomparire anche lui (visto che sono una cosa sola), vince il duello, si impossessa della spada di Darken e sta per uccidere suo padre incitato dallo stesso Darken.

    Ma Fantaghirò lo ferma perché non vuole che si macchi di un così atroce delitto. Darken ne approfitta per rialzarsi, prende la spada di Tarabas e sta per uccidere definitivamente i due, se non arrivasse Fiodor ad ucciderlo con la spada nera e proprio un attimo prima dell'ultimo raggio di sole.

    Sconfitto Darken tutti i suoi incantesimi svaniscono e il castello di Fantaghirò torna quello di un tempo pieno di gente in festa.

    Ma Fiodor è rimasto lo stesso un mostro e non è ritornato Romualdo, così per la vergogna si va a rifugiare nelle torri del castello.

    Mentre Fantaghirò lo insegue, Tarabas fa ritorno da Angelica.

    Dentro la torre, si ripropone la stessa scena di alcuni anni prima dove Fantaghirò indossa un vestito azzurro per andare incontro al suo amato dicendogli che non importa il suo aspetto e che lo amerà comunque.

    Alla fine, inaspettatamente, l'incantesimo si spezza e Fiodor torna nell'aspetto di Romualdo, ma prima di farsi vedere mette alla prova il cuore della sua amata.

    Avendo avuto certezza dell'amore di Fantaghirò si mostra a lei e i due si baciano concludendo la storia...

    Curiosità

    * La scena finale in cui Romualdo bacia Fantaghirò è la stessa che vediamo alla fine del primo film. In questa scena la Martines doppia sé stessa, mentre Kim Rossi Stuart è doppiato da Francesco Bulckaen. Tale espediente si rese necessario a causa della mancata disponibilità dell'attore di calarsi nuovamente nei panni di Romualdo.

    * Si nota una piccola incongruenza di sceneggiatura rispetto al capitolo precedente (Fantaghirò 3). Quando Tarabas incontra per la prima volta Fantaghirò, nella sequenza in cui lui accende il fuoco con la magia, sostiene che tale incantesimo gli sia stato insegnato dal padre, facendo oltretutto intendere che sia morto («lui era un mago»). Ciò contrasta nettamente con la trama di questo quarto episodio: non solo Darken é vivo, ma é anche evidente che Tarabas non lo ha mai incontrato prima.

    * Le scene ambientate nel regno di re Tohor sono state girate in Thailandia.


    Fantaghirò 5

    image

    Fantaghirò viene catturata dalla sua eterna nemica, la Strega Nera, che vuole decapitarla per recuperare i suoi malefici poteri ed opporsi così all'orco Senzanome, un crudele pirata che viaggia da un mondo all'altro col suo galeone volante, cercando di conquistarli tutti e nutrendosi di bambini. Poco prima dell'esecuzione, Fantaghirò viene provvidenzialmente salvata dalla Pianta dei Desideri e trasferita nel Regno dell'Altrove, un mondo in cui non esistono né la violenza né le armi, ma che é appena stato attaccato proprio da Senzanome.

    SPOILER (click to view)
    Trama completa

    In un universo parallelo iniziano ad accadere eventi terrificanti.

    Gli ortaggi e i frutti iniziano a ribellarsi agli uomini, gettando il terrore tra la popolazione incredula.

    Il regno viene assediato da strani soldati maligni fatti di frutta che rapiscono gli abitanti (prediligendo i bambini) per darli in pasto a un tenebroso capitano di un vascello fluttuante.

    I ribelli sopravvissuti trovano rifugio presso il nascondiglio sotterraneo di una brutta ma amabile fattucchiera che offre loro non solo asilo, ma anche una possibilità di salvezza: grazie all'ausilio di una magica radice parlante, infatti, i bambini sopravvissuti alla mattanza possono richiamare un eroe che li soccorra (in quanto tutti gli adulti sono stati imprigionati e trattenuti come ostaggio nel galeone del capitano antropofago).

    Ogni bambino non deve far altro che staccare una fogliolina dalla radice, esprimere un desiderio e mangiarla.

    I ragazzi desiderano un eroe forte, combattivo, coraggioso, ma due di loro (uno particolarmente goloso e una ragazzina molto sensibile) desiderano che l'eroe sappia cucinare manicaretti prelibati e che sia una donna.

    Nel frattempo, nel mondo di Fantaghirò (Alessandra Martines), questa viene fatta prigioniera della Strega Nera (Brigitte Nielsen) la quale, privata totalmente dei suoi magici poteri, spera che uccidendo una persona così buona e nobile (persuasa di compiere un atto di estrema malvagità) possa con questo recuperarli.

    Ma proprio mentre sta per uccidere Fantaghirò, ecco che grazie all'intervento della radice magica, che riconosce nella principessa tutti i requisiti espressi dai bambini, Fantaghirò scampa ancora una volta alla morte e si ritrova nell'altro mondo.

    All'inizio i bambini non sono molto felici, ritenendo che un eroe donna non sia proprio colui che cercavano, ma col tempo scoprono che Fantaghirò è esattamente colei che può far fronte al pericolo mortale piombato nella loro pacifica terra.

    Però Fantaghirò vorrebbe anche fare ritorno dal suo Romualdo...

    La situazione precipita rapidamente, in quanto complicata da un guerriero invicibile, apparentemente fatto di metallo, che la brutta fattucchiera, innamorata perdutamente di lui e pensando che possa fornire aiuto ai ribelli, riporta in vita da una paralisi magica.

    Il guerriero, però, si allea immediatamente con le forze nemiche, sempre più agguerrite e spietate.

    Fantaghirò, intanto, si trova alleata anche di un cavaliere errante spudorato e palesemente cotto di lei, di nome Ariel, che non manca mai di farla infuriare con la sua ironia fuori luogo; malgrado il carattere incostante e infantile, il cavaliere è un aiuto validissimo per i piccoli ribelli, in quanto dimostra un'abilità incredibile con le armi, acquisita in anni di viaggio per il mondo.

    Proprio grazie all'abilità di Ariel, e alla sua destrezza, i nostri eroi riescono a sconfiggere il guerriero di metallo, che annega in un fiume (in quanto metallico, non può nuotare in superficie).

    Si giunge quindi allo scontro finale tra Fantaghirò e Senza Nome (Remo Girone), il capitano del vascello, che si rivelerà essere una sorta di automa costruito da un artigiano magico con il legno di un albero stregato, l'apalicandro, completamente indistruttibile.

    Senza Nome rivela a Fantaghirò che da quando ha preso vita ha cominciato a viaggiare per il mondo nutrendosi di carne umana; più ne mangiava e più diventava umano lui stesso.

    La lotta finale fra il capitano e la principessa è decisamente impari, e, anche se costui ha molti meno poteri dei suoi nemici del passato, come la Strega Nera, Tarabas e Darken, egli si rivela comunque in vantaggio in quanto Fantaghirò non possiede armi o tecniche magiche in grado di arrestarlo.

    Sembra che la sua fine sia vicina, ma come spesso le è accaduto in passato l'aiuto più utile deriva non dalle armi, dalla magia o dalla forza, ma da straordinari animali.

    Fantaghirò, si avvale infatti dell'aiuto di una coppia di famelici tarli magici, appassionati e voraci divoratori di legno di apalicandro.

    Il corpo del capitano è, infatti, ancora in gran parte legnoso, pertanto i tarli ne banchettano fino a ucciderlo.

    Ucciso il mostro cannibale torna la felicità; Fantaghirò prende parte ai festeggiamenti.

    La ragazzina, la stessa che ha desiderato un eroe donna all'inizio della storia, va da Fantaghirò per consegnarle la radice magica, le cui foglie sono ricresciute; in modo tale, pensa la bimba, Fantaghirò potrà esprimere il desiderio di tornare a casa sua; ma proprio mentre la ragazzina sta per consegnarle la pianta, vede Fantaghirò e il cavaliere errante scambiarsi effusioni appassionate, così capisce che Fantaghirò desidera restare lì con loro.

    E così allora butta via la pianta lasciando Fantaghirò all'oscuro di tutto.




    Simbologia

    * Sin da bambina Fantaghirò veste indumenti degli stessi colori di quelli del padre, azzurro e arancione (cielo e oro), segno che è lei l'erede destinato a succedere al re.
    * Gli animali cari a Fantaghirò sono l'oca, animale sacro a Giunone, divinità lunare, i topi, sacri ad Apollo e l'orso, sacro a Diana. L'orso si vede una sola volta ingabbiato, subito dopo che Fantaghirò è stata chiusa nel pozzo.
    * Gli animali cari alle sorelle di Fantaghirò sono il cane e il gatto, l'uno simbolo di fedeltà (Carolina), l'altro di astuzia (Caterina).
    * Il Cavaliere Bianco offre una mela a Fantaghirò quando le mostra che le arti di una donna non sono solo il cucito o la cucina.
    * Il Cavaliere Bianco invita Fantaghirò a lanciare una freccia contro il Sole, per raggiungere Romualdo.
    * Fantaghirò scopre di essere predestinata alla vittoria su Romualdo sotto il letto del padre. Indurla a questa consapevolezza è la Strega Bianca, che subito dopo averle indicato di tornare dal padre, si trasforma in uno specchio.
    * Quando Fantaghirò incontra Romualdo per la prima volta rischia di morire e di precipitare nell'abisso, salvata dalle radici di un albero che le stringono il seno e il ventre.
    * Ciascuna delle tre sorelle ha una virtù femminile simbolica, bellezza, intelligenza, vittoria, e ricordano le triadi femminili della mitologia antica (es. Giunone, Afrodite, Minerva)
    * Fantaghirò dopo aver risparmiato la vita a Romualdo si rifugia nella torre, simbolo di castità e ascesi.
    * Quando Fantaghirò bacia per la prima volta Romualdo si vede oltre la finestra un'unica stella, più luminosa del cielo, la stella Sirio.
    * Quando i maghi creano una pozione magica per mostrare al re padre Fantaghirò nella Grotta della Rosa d'Oro si intravede una civetta, animale simbolo della sapienza e sacro ad Atena.
    * Quando Romualdo indice un proclama reale perché tutte le donne del regno si presentino al suo cospetto con solo gli occhi scoperti, la sceneggiatura ricorda i la tradizione orientale che prevede l'uso del burqa e il ruolo della donna secondo l'integralismo islamico.
    * Dopo che Romualdo ha visto Fantaghirò per la prima volta, rimane inattivo per diverso tempo a pensarla, riposando su un albero.



    Curiosità e riferimenti storici

    * Il film si apre col canonico «C'era una volta...», pronunciato da un anziano narratore fuori campo, che quindi sembra raccontare una fiaba agli spettatori. Tale incipit si ritroverà puntualmente in ogni episodio della serie.
    * La scena finale in cui Romualdo va nella Torre in cui è rinchiusa Fantaghirò e la bacia è stata montata e ridoppiata alla fine di Fantaghirò 4; in quell'occasione, Alessandra Martines doppia sé stessa, mentre Kim Rossi Stuart è doppiato da Francesco Bulckaen.
    * L'ambientazione ha anche ispirato la sceneggiatura. La Repubblica Ceca è celebre per la tradizionale «transumanza delle oche», un tipo di allevamento tipicamente slavo che probabilmente ha origini indoeuropee, di cui si trovano tracce nella tradizione romana (oche del Campidoglio).
    * I due regni in lotta possono involontariamente ricordare la Boemia e l'Ungheria pagana, che furono unite per un lungo e pacifico periodo nella Grande Moravia.
    * La lotta senza tempo fra le due nazioni e la fine di entrambe adombra da una parte l'occidentalizzazione dell'Unione Sovietica e quindi la fine del comunismo. Romualdo e i tre principi sono figura dell'oriente comunista dove la sfida lanciata verso l'occidente rappresenta l'apertura dell'economia di regime alla produzione dei beni di consumo, svolta iniziata con gli anni settanta. Dall'altra il re padre di Fantaghirò è l'occidente in crisi politica e culturale che, persa l'unità culturale, rischia di perdere anche l'egemonia economica mondiale. L'unione fra i due regni sotto un governo tripolare rappresenta invece il processo di riforme civili e giuridiche attuate per portare la pace, la tolleranza e l'integrazione in tutte le nazioni europee.



    Tradizione popolare

    La fiaba è molto diffusa nelle tradizioni popolari di molte regioni italiane, dall'area Romagnola alla Sicilia. In ciascuna regione assume connotazioni specifiche. Nell'Italia settentrionale la trama è generalmente messa in relazione alla ambiguità della sessualità femminile nella tradizione occidentale (si confronti la storia di Giovanna D'Arco ma soprattutto il libro di Giuditta), in particolar modo rispetto al contrasto fra la concezione del ruolo della donna nella cultura greco-orientale e quella del mondo cattolico occidentale. L'area romagnola e siciliana fu teatro delle principali lotte in Italia fra Bisanzio e Roma, delle dispute sull'iconoclastia e sul filioque, ovvero sulla questione dell'emanazione dello Spirito Santo dal solo Padre o dal Padre e dal Figlio. Le stesse tematiche si ritrovano nella filosofia florense e nelle questioni politiche relative all'amministrazione del patrimonio ecclesiastico e alla nomina di vescovi e funzionari diocesani, nonché nella poesia giullaresca italiana

    « Donna io era e donna io sono,
    e ho ingannato il re che è uomo,
    donna io sono e donna io era,
    il re è rimasto in capponiera. »

    (La furbizia delle donne, fiaba popolare romagnola)



    Nel Mezzogiorno invece, forse a cause delle influenze che la tradizione letteraria svevo-normanna ha esercitato sulla popolazione locale, il simbolismo si colora di forti connotazione politiche, dove i due regni in lotta rappresentano le storiche rivalità fra le Due Sicilie, con il finale ricongiungimento delle nazioni rivali in un unico stato liberato dall'oppressione dei feudatari, degli usurai e dei signori locali.

    « Fantaghirò persona bella,
    mi tolse l'uso della favella,
    egli mi sembra una donzella,
    Fantaghirò persona bella. »

    (Fantaghirò persona bella, fiaba popolare siciliana)



    Edited by xandy - 13/1/2011, 23:03
     
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    sempre detto che ho qualche facoltà paranormale -_- l'altro giorno mi è tornato in mente questa saga e, sull'onda dei ricordi, ho aperto la discussione..quanto mi piaceva e quanto tempo che non la vedevo :rolleyes:

    ieri notte, mentre ero al lavoro, finito di fare quello che c'era da fare ho cominciato a girare canali e in che m'imbatto alle 3 e mezza di mattina?

    avete indovinato :lol: proprio in fantaghirò..ovvio che me lo sono guardato tutto :rolleyes:
     
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    Wooooooooooow....e su che canale era???
    Io ho tutte le videocassette registrate dalla tv ben tenute in un mobile ..
    Lo adoravo ed ero ovviamente follemente innamorata di Romualdo!! :)
    (immagino xandy che invece il tuo genere fosse più Tarabas)

    Sono rimasta non delusa ma delusissima però dal quinto :( e che cavolo ne sceglie un terzo che non ci azzecca una cippa :( ..avrei persino accettato che scegliesse tarabas in fondo era un bel personaggio che nel corso delle serie era cresciuto davvero molto, ma mi va a scelgiere un altro ancora uff!! :cry:
    Ogni anno speravo di vedere fantaghirò 6 e il ritorno di fantaghirò da romualdo ma niente :(
     
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    Wooooooooooow....e su che canale era???

    mi sembra canale 5..ma non sono proprio sicura..sai com'è..alle 3 e mezza di mattina non è che connettessi tanto :wacko:

    CITAZIONE
    Lo adoravo ed ero ovviamente follemente innamorata di Romualdo!! :)
    (immagino xandy che invece il tuo genere fosse più Tarabas)

    ovvio che siiiii :B): tarabas era proprio un bel tarassabone :lol: e guarda caso :fischietta: quello che hanno trasmesso era proprio con lui :rolleyes:

    CITAZIONE
    Sono rimasta non delusa ma delusissima però dal quinto :( e che cavolo ne sceglie un terzo che non ci azzecca una cippa

    ma sai che non riesco proprio a ricordarmi stò terzo tipo? :blink:
     
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  5. fRaNcY =oP
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    Questo carciofo che c'è in questa parte..


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    ahhh..ecco..brutto non è..però è certo che, se non lo ricordavo, è proprio un carciofone :asd:
     
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  7. *Giuls*
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    mamma mia stupenda questa serie! Da piccola l'ho amata da matti e anche ora sinceramente che ricordi! *-*
     
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  8. fRaNcY =oP
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    Attendevo ogni Natale per guardarlo al mattino.. uff...chissà perchè non lo programmano più è così bello!!!!

    C'erano sempre film bellissimi sotto natale... io ricordo anche Desideria e l'anello del drago, la principessa e il povero..ma soprattutto amavo alla follia Sorellina e il principe del sogno!! Lo ritrovassi me lo riguarderei tutto!!!
     
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    nono..l'hanno fatto, il terzo mi pare..lo sò perchè l'ho visto :asd:
     
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    Me lo ricordo anch'io! Che bella serie che era, certo alcuni effetti speciali erano un po' scarsini... ma a quei tempi ancora non erano molto attrezzati mi sa, comunque era troppo bello Romualdo :shifty: e anche Fantaghirò, erano una coppia perfetta!
     
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    si..non mi sono lasciata sfuggire nessun episodio..ricordo che lo vedevo con i miei bimbi quando erano bimbi :lol: sotto le feste di natale..che bei ricordi :*-*:
     
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  12. -»°iRe°«-
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    La guardavo sempre! Vista e rivista ogni volta che la facevano in tv *___*
     
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    CITAZIONE (-»°iRe°«- @ 19/10/2016, 16:04) 
    La guardavo sempre! Vista e rivista ogni volta che la facevano in tv *___*

    idem :asd:
     
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    Fantaghirò: come sono diventati gli attori oggi

    Ecco che fine hanno fatto i membri del cast della serie che ha segnato la televisione italiana.

    www.tvserial.it/fantaghiro-attori-oggi-video/
     
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    Caspita, sono passati molti anni, alcuni sembrano mai invecchiati, ad altri invece si vede il peso degli anni. Ma il tempo passa per ogni persona dopotutto.
    Stewart non vedendolo da anni, è fra quelli dove gli anni pesano di più, Tarabas non mi è mai piaciuto tanto perchè ha la fronte altissima XD
     
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